Lot Nr. 70


Ciro Ferri


(Roma 1633 - 1689) Allegorien der Stärke und des Friedens / La Fortezza e la Pace, Öl auf Leinwand, 113 x 81,6 cm, gerahmt

Es gibt im Oeuvre von Ciro Ferri zwei Werke mit Allegorien der Justitia und des Friedens. Die vorliegende Komposition könnte auf einen Prototyp von Pietro da Cortona zurückgehen und findet ihre Entsprechnung in einer Zeichnung Pietro da Cortonas mit der Darstellung des Paris mit dem goldenen Apfel (Abb. 1), verkauft bei Sotheby’s, London(28. Juli 1977, Los 92, 295 x 252 mm, aus der Sammlung des Barons Milford, Lugt 2687), die vielleicht in Zusammenarbeit mit Ciro Ferri entstanden ist. Weiters gibt es eine Allegorie der Justitia und des Friedens im Tribunale Civile e Penale in Florenz, die man durch Meloni Trkulja kennt (als Kopie nach Pietro da Cortona, vlg. Meloni Trkulja 1997, Abb.2, Inv. 1890/4412, 104 x 80 cm). Das vorliegende Gemälde ist ein Original von Ciro Ferri, das als verloren galt und bekannt war durch eine Kopie der Malerin Caterina Cherubini Preciado, Frau des Spaniers Francisco Preciado, in der Academia San Fernando in Madrid (signiert und datiert 1760, 112 x 88 cm). Die Zuschreibung an Ciro Ferri wurde bestätigt von Mina Gregori (schriftliche Mitteilung, 20. Juni 2007), Giancarlo Sestieri (schriftliche Mitteilung, 13. Juli 2007) und von Maria Cristina Paoluzzi, die das Gemälde in ihr in Arbeit befindliches Werkverzeichnis des Künstlers aufnehmen wird.

Le due figure femminili qui rappresentante sono una allegoria della Giustizia e della Pace. La prima, con veste bianca e manto azzurro, appoggia la mano su un fascio di verghe legato, nel quale è inserita un’ascia, attributo della giustizia; la seconda tiene in mano un ramoscello di ulivo. La prima è elegantemente decorata con un filo di perle nei capelli e una spilla, sulla veste bianca che cade sensualmente sulle spalle, lasciando intravedere l’incarnato e le forme tornite del braccio e della spalla. Le due figure si guardano, in atteggiamento amichevole, quasi ammiccante. Esistono nella produzione di Ciro Ferri due composizioni con il soggetto della ‘Giustizia e la Pace’. Questa composizione potrebbe essere dedotta da un prototipo di Pietro da Cortona’: un confronto con un disegno attribuito all’artista (forse opera di una collaborazione con lo stesso Ferri) con il soggetto di Paride e il pomo d’oro (Fig. 1), venduto presso Sotheby’s (London, 28 Luglio 1977, lot. 92, mm 295 x 252, proveniente dalla collezione del Barone Milford, Lugt 2687) trova puntuale riscontro con il dipinto in esame. Esiste poi una Allegoria della Giustizia e della Pace conservata a Firenze, Tribunale Civile e Penale, resa nota da Meloni Trkulja (come copia da Pietro da Cortona, cfr. Meloni Trkulja 1997, fig. 2, Inv. 1890/4412, cm. 104 x 80). Il nostro dipinto è l’originale di Ciro Ferri, considerato perduto, noto attraverso la copia eseguita dalla pittrice Caterina Cherubini Preciado (firmata e datata 1760, 112 x 88 cm), moglie dello spagnolo Francisco Preciado, custodita presso l’Accademia San Fernando di Madrid. Nei cataloghi l’opera della Cherubini, che fu a Roma con il marito per un lungo periodo, è documentata dal 1819 come copia di un dipinto perduto di Ciro Ferri (Perez Sanchez, 1964, n. 208, p. 27; Perez Sanchez, 1965, p. 278, Urrea Fernandez, 1977, p. 270, tav. LXXVII, 1). Si ritiene che il dipinto di Ferri fosse conservato a Roma negli anni in cui la pittrice vi aveva soggiornato. Oltre alla documentazione grafica e alla presenza di una replica ottocentesca, l’autografia dell’opera è ben ravvisabile nello stile. Come datazione è possibile che si tratti di un dipinto eseguito da Ferri intorno al 1675–1680, sia per la brillantezza delle tinte che per l’affinità compositiva con altre sue opere raffiguranti la Giustizia e la Pace, ambientate in uno sfondo paesistico (già Londra, Paolo Brisigotti, Iustitia et Pax osculatae sunt, Olio su tela, 160 x 194 cm.’; Ariccia, Palazzo Chigi ( 61 x 74 cm) La Giustizia e la Pace). Inoltre dai documenti sappiamo che un dipinto di Ciro Ferri con la ‘La Giustizia e La Pace’ che era stato acquistato in Italia nel 1669 dal Re di Danimarca Federico III, un’opera forse su commissione essendo il suo motto ‘Pietate et Iustitia’. L’attribuzione a Ciro Ferri è stata confermata da Mina Gregori (comunicazione scritta 20 giugno 2007), da Giancarlo Sestieri (comunicazione scritta, 13 luglio 2007) e da Maria Cristina Paoluzzi, che la inserirà nel catalogo ragionato sull’opera dell’artista, in preparazione.

Experte: Mark MacDonnell Mark MacDonnell
+43 1 515 60 403

old.masters@dorotheum.com

21.04.2010 - 18:00

Erzielter Preis: **
EUR 49.100,-
Schätzwert:
EUR 40.000,- bis EUR 60.000,-

Ciro Ferri


(Roma 1633 - 1689) Allegorien der Stärke und des Friedens / La Fortezza e la Pace, Öl auf Leinwand, 113 x 81,6 cm, gerahmt

Es gibt im Oeuvre von Ciro Ferri zwei Werke mit Allegorien der Justitia und des Friedens. Die vorliegende Komposition könnte auf einen Prototyp von Pietro da Cortona zurückgehen und findet ihre Entsprechnung in einer Zeichnung Pietro da Cortonas mit der Darstellung des Paris mit dem goldenen Apfel (Abb. 1), verkauft bei Sotheby’s, London(28. Juli 1977, Los 92, 295 x 252 mm, aus der Sammlung des Barons Milford, Lugt 2687), die vielleicht in Zusammenarbeit mit Ciro Ferri entstanden ist. Weiters gibt es eine Allegorie der Justitia und des Friedens im Tribunale Civile e Penale in Florenz, die man durch Meloni Trkulja kennt (als Kopie nach Pietro da Cortona, vlg. Meloni Trkulja 1997, Abb.2, Inv. 1890/4412, 104 x 80 cm). Das vorliegende Gemälde ist ein Original von Ciro Ferri, das als verloren galt und bekannt war durch eine Kopie der Malerin Caterina Cherubini Preciado, Frau des Spaniers Francisco Preciado, in der Academia San Fernando in Madrid (signiert und datiert 1760, 112 x 88 cm). Die Zuschreibung an Ciro Ferri wurde bestätigt von Mina Gregori (schriftliche Mitteilung, 20. Juni 2007), Giancarlo Sestieri (schriftliche Mitteilung, 13. Juli 2007) und von Maria Cristina Paoluzzi, die das Gemälde in ihr in Arbeit befindliches Werkverzeichnis des Künstlers aufnehmen wird.

Le due figure femminili qui rappresentante sono una allegoria della Giustizia e della Pace. La prima, con veste bianca e manto azzurro, appoggia la mano su un fascio di verghe legato, nel quale è inserita un’ascia, attributo della giustizia; la seconda tiene in mano un ramoscello di ulivo. La prima è elegantemente decorata con un filo di perle nei capelli e una spilla, sulla veste bianca che cade sensualmente sulle spalle, lasciando intravedere l’incarnato e le forme tornite del braccio e della spalla. Le due figure si guardano, in atteggiamento amichevole, quasi ammiccante. Esistono nella produzione di Ciro Ferri due composizioni con il soggetto della ‘Giustizia e la Pace’. Questa composizione potrebbe essere dedotta da un prototipo di Pietro da Cortona’: un confronto con un disegno attribuito all’artista (forse opera di una collaborazione con lo stesso Ferri) con il soggetto di Paride e il pomo d’oro (Fig. 1), venduto presso Sotheby’s (London, 28 Luglio 1977, lot. 92, mm 295 x 252, proveniente dalla collezione del Barone Milford, Lugt 2687) trova puntuale riscontro con il dipinto in esame. Esiste poi una Allegoria della Giustizia e della Pace conservata a Firenze, Tribunale Civile e Penale, resa nota da Meloni Trkulja (come copia da Pietro da Cortona, cfr. Meloni Trkulja 1997, fig. 2, Inv. 1890/4412, cm. 104 x 80). Il nostro dipinto è l’originale di Ciro Ferri, considerato perduto, noto attraverso la copia eseguita dalla pittrice Caterina Cherubini Preciado (firmata e datata 1760, 112 x 88 cm), moglie dello spagnolo Francisco Preciado, custodita presso l’Accademia San Fernando di Madrid. Nei cataloghi l’opera della Cherubini, che fu a Roma con il marito per un lungo periodo, è documentata dal 1819 come copia di un dipinto perduto di Ciro Ferri (Perez Sanchez, 1964, n. 208, p. 27; Perez Sanchez, 1965, p. 278, Urrea Fernandez, 1977, p. 270, tav. LXXVII, 1). Si ritiene che il dipinto di Ferri fosse conservato a Roma negli anni in cui la pittrice vi aveva soggiornato. Oltre alla documentazione grafica e alla presenza di una replica ottocentesca, l’autografia dell’opera è ben ravvisabile nello stile. Come datazione è possibile che si tratti di un dipinto eseguito da Ferri intorno al 1675–1680, sia per la brillantezza delle tinte che per l’affinità compositiva con altre sue opere raffiguranti la Giustizia e la Pace, ambientate in uno sfondo paesistico (già Londra, Paolo Brisigotti, Iustitia et Pax osculatae sunt, Olio su tela, 160 x 194 cm.’; Ariccia, Palazzo Chigi ( 61 x 74 cm) La Giustizia e la Pace). Inoltre dai documenti sappiamo che un dipinto di Ciro Ferri con la ‘La Giustizia e La Pace’ che era stato acquistato in Italia nel 1669 dal Re di Danimarca Federico III, un’opera forse su commissione essendo il suo motto ‘Pietate et Iustitia’. L’attribuzione a Ciro Ferri è stata confermata da Mina Gregori (comunicazione scritta 20 giugno 2007), da Giancarlo Sestieri (comunicazione scritta, 13 luglio 2007) e da Maria Cristina Paoluzzi, che la inserirà nel catalogo ragionato sull’opera dell’artista, in preparazione.

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Auktion: Alte Meister
Auktionstyp: Saalauktion
Datum: 21.04.2010 - 18:00
Auktionsort: Wien | Palais Dorotheum
Besichtigung: 10.04. - 21.04.2010


** Kaufpreis inkl. Käufergebühr und Mehrwertsteuer

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